Oh mia patria, si bella e perduta

Lettera aperta a mia figlia Emma di 14 anni e per estensione a tutti i nostri figli e ragazzi.
Siamo nani sulle spalle di giganti e solo imparando a lavorare insieme riusciremo a tirare fuori questo paese dal baratro in cui si è infilato.

Vedi Emma questo paese ha 3 simboli di unità nazionale.

Su come il primo ci rappresenti perfettamente pensa solo questo: Qatar!
I campioni d’Europa incapaci di qualificarsi al mondiale!

E impara da subito una cosa.
Il tuo paese non sa fare squadra a nessun livello. Lo sport, il condominio, l’amministrazione, la politica, la vita sociale.

Quindi se posso dare un consiglio alla tua generazione questo è impara a lavorare con gli altri.

Impara a rispettare gli altri nel modo di porti e nei fatti con i comportamenti.
Impara ad apprezzare e valorizzare la diversità di pensiero.
Impara che quando lavori in team 1+1=4 se rispetti alcune semplici regole.

Questa nostra incapacità viene dal nostro DNA di popoli italici asserviti al padrone comune Roma di cui nel corso della storia non ci siamo più liberati.

Sono diventati i feudatari nel medioevo i comuni del 400 le signorie del 500 i principati del 600 i granducati del 700 finalmente unificati ma mai integrati in un sentire comune nell’800.

Fai parte amore di un grande paese. Del paese più grande.

La culla della civiltà del pensiero dell’arte e del buon gusto. Del saper pensare e del saper vivere. Del bello e del buono.

Il mondo ci guarda con invidia e non ci perdona la nostra cultura e la nostra grande bellezza.

Noi siamo quella donna così bella e cosi elegante che quando entra in un salone delle feste il mondo rimane minuti incantato a guardarla.
Ma per la stessa identica ragione il mondo ti guarderà sempre con occhio critico e senza alcuna tolleranza.

Non accettare mai di sentirti seconda a nessuna perché tu non lo sei. Sei italiana discendente diretta di tutti i grandi del passato che hanno costruito per te il paese più bello del mondo.

Tu continua a camminare a testa alta sicura di te.

Senti battere nel tuo cuore nei tuoi occhi e nella tua testa Giulio Cesare Marco Aurelio Dante Alighieri Leonardo da Vinci Michelangelo Buonarroti Antonio Canova Tiziano Vecellio Giuseppe Verdi Marco Tullio Cicerone Enrico Fermi Maria Montessori Giuseppe Garibaldi Gabriele d’Annunzio Margherita Hack Enrico Mattei Samantha Cristoforetti Lorenzo de Medici Toto Dario Fo Alberto Sordi Adriano Olivetti Maria Callas*.

Impara a lavorare in squadra e questo paese nell’arco di una sola generazione può tornare a tracciare le sorti del mondo.
Come gli compete e come si merita.

In bocca al lupo.

Se ti vuoi connettere a NeoRinascimento Italiano

* esempio di integrazione culturale